Non si può morire così

Sul Corriere della Sera di oggi una denuncia del Segretario Generale della Fondazione Giacomo Matteotti, Rossella Pace:

Quando dalla sommità di Castellabate Gioacchino Murat pronunciò la famosa frase «Qui non si muore», non avrebbe mai pensato che, nella patria della Scuola Medica Salernitana, in una bella giornata di fine settembre del 2021, un ragazzino di 1,5 anni, pronto ad affacciarsi alla vita, avrebbe trovato una fine così tragica. Tommaso è morto in seguito alla gravità delle ferite riportate in un incidente, su di un freddo asfalto, nell` attesa di un`ambulanza in arrivo dall`unico ospedale presente sul territorio ma troppo distante, per chi, come Tommaso combatte la battaglia per la vita. In attesa di un`eliambulanza che, non ha un punto di atterraggio, nell`assurdità dell`attesa vana di un centro di primo soccorso che il Cilento e il Sud attendono da 4o anni.
Il ragazzo a bordo del suo motorino si è scontrato con un`automobile. 11 giovane è stato sbalzato dal motorino, finendo sull`asfalto dopo un volo di diversi metri. E alla tragedia dell`incidente si è aggiunta l`attesa dei soccorsi. Che il padre di Tommaso ha così sintetizzato nel giorno dell`addio al figlio: «Non è possibile che la nostra zona, il Cilento, così ricca di visitatori e così densamente popolata sia servita solo dalla struttura sanitaria di Vallo di Lucania. Non so se i soccorsi fossero stati più celeri cosa sarebbe potuto cambiare, ma spero che la morte di mio figlio Tommaso serva a a rendere più presenti e accessibili i soccorsi».