27 gennaio 2023 GIORNATA DELLA MEMORIA
INSIEME PER NON DIMENTICARE
ALL’EBREO CHE È PARTITO
di Leendert Cornelis Deij
(1919-2011)
Olandese, marinaio, lavoratore portuale, poi insegnante di tecnica nautica, vicecapo del personale di una ditta e direttore della sezione formazione. Attivista nel movimento esperantista dei lavoratori, di cui ha scritto l’inno (1940), collaboratore in varie riviste; ha scritto una raccolta di poesie e un romanzo, Aminda (Da amare, 1997), sugli esperantofoni nativi.
All’ebreo che è partito
Ha chiuso il bagaglio, una stretta di mano
e senza proteste è andato lontano.
Adesso comprendo: poteva anche dire:
ma tu, buon cristiano, mi lasci partire?
Col capo chinato, pesante il trasporto,
seguendo la via per Auschwitz, è morto.
E senza proteste; poteva anche dire:
ma tu, buon cristiano, mi lasci partire?
Se figlio con figlio scambiasse parola
e il suo poi chiedesse la verità sola,
il mio tacerebbe, potendo anche dire:
ma lui, buon cristiano, l’ha fatto partire?
Pietosi han raccolto denaro, persino
qualcuno di noi ha protetto un bambino.
Ma Auschwitz c’è stato! non vale mentire:
anch’io, anche tu, l’abbiam fatto partire!
Versione originale in esperanto
Al la juda foririnto
Li fermis la kofron, manpremis – adiaŭ!
Sen ia protesto li iris… Hodiaŭ
mi tion komprenas; li povis nur miri,
ke mi, la kristano, lin lasis foriri?
Kun kapo klinita la kofron li portis.
Li iris la vojon al Auschwitz kaj mortis
Sen ia protesto… Li povis nur miri,
ke mi, la kristano, lin lasis forir?
Kaj iam la filo kun filo parolos,
kaj tiu demandos, la veron li volos.
La mia silentos… kaj povos nur miri,
ke mi, la kristano, lin lasis foriri?
Ni sentis kompaton kaj monon kolektis,
dum kelkaj el ni la infanojn protektis.
Sed Auschwitz ekzistis! Nu, kion plu diri?
Ke mi kaj vi… ni lin lasis foriri!