Ricordiamo il 25 aprile! Senza enfasi, senza retorica, ma senza dimenticare…

Le Brigate Matteotti furono, durante la Resistenza, rilevanti formazioni partigiane legate al Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), uno dei principali gruppi politici che parteciparono alla lotta di liberazione nazionale, ma in molte formazioni parte dei militanti proveniva da altri partiti antifascisti.

Le Brigate Matteotti possono considerarsi eredi ideali dell’omonimo battaglione che, costituitosi il 17 agosto 1936, aveva combattuto nella Guerra civile spagnola contro le forze franchiste. Nel nuovo Battaglione Matteotti erano confluiti i militanti repubblicani, comunisti e di Giustizia e Libertà e nomi di spicco quali Libero Battistelli, Angelo Monti e Ottorino Orlandini.

La Brigata Toni Matteotti Montagna: questo il nome ufficiale della 3a brigata Matteotti
La Brigata Toni Matteotti Montagna: questo il nome ufficiale della 3a brigata Matteotti

Nella Resistenza Italiana, sin dal 9 settembre 1943, erano attive, a Roma e nel Lazio, alcune “squadre” Matteotti, poi riorganizzate in Brigata Matteotti al comando di Giuseppe Gracceva e alle dipendenze di Giuliano Vassalli, membro della Giunta militare centrale del CLN.
Le Brigate Matteotti, tuttavia, si costituirono il 12 dicembre 1943 con la creazione della I Brigata d’assalto Matteotti a Caerano San Marco (Provincia di Treviso) e nella zona del Monte Grappa (Provincia di Vicenza). Con la primavera del 1944 si costituirono altre brigate d’assalto Matteotti, ribattezzate, fin dal giugno di quello stesso anno, Brigate Giacomo Matteotti.

Il numero totale delle Brigate Matteotti operanti nella Resistenza è stimabile in settanta brigate operative. Le brigate furono particolarmente attive in Piemonte e Valle d’Aosta, ma anche in Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Toscana, oltre che nella Resistenza romana.

Quel giorno d’Aprile

(Francesco Guccini)