PREMIATI I VINCITORI DEL “PREMIO GIACOMO MATTEOTTI” 2021

PREMIO GIACOMO MATTEOTTI 2021

Numerose scuole superiori da tutta Italia hanno partecipato all’evento collegate in videoconferenza

Si è svolta, presso la Sala Verde di Palazzo Chigi, la cerimonia di premiazione intitolata alla memoria di Giacomo Matteotti – XVII edizione, presieduta dal

Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Roberto Chieppa.

Il video della cerimonia:


Il Presidente Roberto Chieppa e i vincitori della XVII edizione del Premio Matteotti
nella Sala Verde di Palazzo Chigi

Roma, Palazzo Chigi 22 ottobre 2021

Intervento di Alberto Aghemo,

presidente della Fondazione Giacomo Matteotti

Amiche, Amici

a Voi tutti presenti a Palazzo Chigi e collegati in remoto e agli autorevoli rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ci ospita, vanno il nostro saluto e il nostro sentito ringraziamento.

La cerimonia di premiazione vincitori della 17° edizione ci invita, una volta di più, a una riflessione. Esistono almeno due modi di onorare la memoria Giacomo Matteotti: il primo, pur degno, è celebrativo, improntato al ricordo e alla commemorazione; il secondo, richiama piuttosto l’idea del laboratorio culturale, della buona pratica della memoria come virtù civile, ovvero come testimonianza e come formazione alla cittadinanza attiva.

È quest’ultima pratica, quella della «memoria adesso», che più ci piace e che meglio si attaglia – crediamo – all’eredità morale e civile di Matteotti e alla sua proiezione sulle nuove generazioni, in particolare guardando agli studenti e al mondo della scuola. Proprio alla scuola, infatti, il politico polesano ha indirizzato le sue migliori energie, impegnandosi a fondo, prima da militante socialista poi nella sua purtroppo breve attività parlamentare, nella riforma del sistema scolastico e nel potenziamento dell’istruzione di diverso ordine e grado con determinazione e competenza, consapevole di quanto la scuola – in quegli anni difficili e non solo in quelli – sia fucina di democrazia e luogo eletto di educazione alla libertà.

Questo sentimento “matteottiano” – la capacità di guardare ai giovani per trasmettere loro l’etica e il valore della libertà – l’ho ritrovato, intenso e partecipato, nello spirito che anima il Premio. Di ciò dò volentieri atto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha fatto negli anni di questa manifestazione un appuntamento altamente qualificato non solo dal punto di vista culturale, ma anche sotto l’aspetto civile e formativo. E poiché dietro le istituzioni ci sono gli uomini, voglio ringraziare il Presidente Roberto Chieppa, che preside e coordina i lavori del Premio guidando una struttura che unisce all’eccellenza della macchina organizzativa di Palazzo Chigi una particolare sensibilità matteottiana, legata anche a un sofferto vissuto familiare. Il mio grande apprezzamento è naturalmente esteso alla Dottoressa Sabrina Bono, Vice Segretario Generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’Avvocato Piro e all’intero staff del Premio.

È in questo spirito che è nata tempo addietro – e si è andata negli anni consolidando – l’idea di coinvolgere i ragazzi delle scuole nelle cerimonie di assegnazione del Premio: prima, in veste di meri spettatori, in seguito come «attori della premiazione, ai quali affidare la presentazione di brani selezionati delle opere vincitrici. Nata con l’intento di conseguire il massimo coinvolgimento emotivo, oltre che culturale, degli studenti e di stimolarne insieme la creatività e l’adesione ideale, questa soluzione si è presto rivelata vincente anche sul piano «spettacolare», offrendo esiti di un’efficacia francamente sorprendente. Lo conferma ampiamente anche la cerimonia odierna.

La partecipazione dei giovani al Premio Giacomo Matteotti è però cresciuta negli anni non solo qualitativamente, ma anche quantitativamente.  Se, infatti, inizialmente esigenze organizzative e logistiche avevano limitato la partecipazione degli studenti a pochi Licei del centro di Roma, in edizioni più recenti le presenze scolastiche si sono progressivamente allargate agli studenti di Istituti della più vasta area metropolitana della Capitale. Lo scorso anno, infine, le misure di contrasto alla pandemia da Covid-19, se per un verso hanno imposto la gestone “in remoto” della cerimonia di premiazione, per altro verso hanno rappresentato una formidabile opportunità: in piena consonanza con la diffusa prassi della didattica a distanza, infatti, hanno consentito di coinvolgere nell’evento, in collegamento telematico, poli scolatici diversi – del Nord, del Centro e del Sud del Paese con una partecipazione corale di ragazzi senza precedenti e di rara efficacia, al punto che si è deciso di replicare l’esperienza e di consolidarla anche una volta usciti dall’emergenza sanitaria.

Alberto Aghemo

L’operazione si rivela particolarmente efficace nelle sue finalità civili e formative quando si consideri che il Premio si muove in qualche misura di conserva con un altro appuntamento matteottiano, specificamente dedicato agli studenti: parlo del Concorso nazionale “MATTEOTTI NELLE SCUOLE. Ricordare Giacomo Matteotti e la sua testimonianza di libertà e di democrazia”, che ogni anno si tiene grazie all’impegno congiunto della Direzione Generale per lo Studente, l’integrazione e l’orientamento scolastico del Ministero dell’Istruzione, della Fondazione Giacomo Matteotti e della Fondazione di Studi storici Filippo Turati. A significare l’apparentamento tra le due iniziative vale ricordarne l’affinità della genesi: il Concorso nazionale è stato istituito nel 2014 in occasione del 90° anniversario dell’assassinio del giovane segretario del PSU, mente il Premio Matteotti risale al 2004, e fu varato in occasione dell’ottantesimo della morte. In entrambi i casi si tratta, a mio avviso, di eccellenti esempi di buona pratica della memoria come esercizio civile, ossia al contempo testimonianza e percorso di formazione.

Consentitemi, in chiusura, un’ultima osservazione a me particolarmente cara. Tutto quanto si è detto a proposito dello spirito matteottiano e del dovere morale e civile di trasfonderne nei giovani i valori di democrazia, di libertà e di solidarietà che Giacomo Matteotti ha testimoniato fino alla morte ha costituito per una vita l’impegno ardente e generoso di Angelo G. Sabatini. Credeva molto nei giovani, Angelo, e molto si impegnava nella scuola e nella formazione dei ragazzi alla democrazia. A lui devo l’osservazione che fu Giacomo Matteotti a far inserire, dal 1919, nella manchette de «La Lotta», organo dei socialisti del Polesine, una frase di Victor Hugo che ci restituisce, con l’ottimismo del socialismo dalle origini, una solida fede nel progresso sociale e culturale dell’uomo: «Ogni scuola che si apre è la porta di un carcere che si chiude».

Storico presidente della Fondazione Matteotti, brillante quanto autorevole studioso, docente di filosofia morale e poi politica, Sabatini – che per chi parla è stato maestro e amico, compagno e guida di avventure intellettuali per oltre mezzo secolo – ha fatto parte della Commissione del Premio Matteotti sin dalla sua istituzione e ne era, a buon titolo, il decano. Ci ha lasciati lo scorso 8 dicembre, in età assai avanzata. A lui va con affetto il nostro pensiero grato, non la memoria: perché, come i veri maestri, Angelo G. Sabatini continua a vivere nei nostri cuori e nelle nostre coscienze e oggi è qui, con noi. Presente anche se muto, attraverso noi partecipa alla cerimonia del suo Premio Matteotti.

Il Presidente

Alberto AGHEMO

Angelo G. Sabatini alla cerimonia di premiazione della XV edizione
del Premio Giacomo Matteotti

Premio Giacomo Matteotti, i Vincitori della XVII edizione 2021

Comunicato del 30 Settembre 2021


Il Prof. Caretti, di spalle, mentre legge le motivazioni

La Commissione giudicatrice per l’assegnazione del Premio Giacomo Matteotti – presieduta dal Segretario generale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Pres. Roberto Chieppa e composta dalla dott.ssa Silvia Calandrelli, dal prof. Stefano Caretti, dalla dott.ssa Emanuela Giordano Meschini, dal prof. Francesco Maria Chelli, dal prof. Alberto Aghemo e dal prof. Bruno Tobia – ha designato i vincitori delle tre sezioni concorsuali: “saggistica”, “opere letterarie e teatrali” e “tesi di laurea”.

“Saggistica”

Premio a:

•Barbara Henry, Ilaria Pavan e Michele Emdin – Vite sospese. 1938: Università ed ebrei a Pisa – edizioni Pisa University Press

“Opere letterarie e teatrali”

Premio ex aequo a:

•Maurizio Mattiuzza – La Malaluna – edizioni Solferino

•Massimo Salvianti – Un abito chiaro

“Tesi di laurea”

Premio a:

•Giulia Celegato – Educare al Socialismo. Per una biografia di Alcide Malagugini (1887-1966)

La Commissione ha ritenuto, inoltre, meritevoli di menzione i lavori di:

“Saggistica”

•Mirko Grasso – Giacomo Matteotti. Il fascismo tra demagogia e consenso: scritti 1922-1924 – Donzelli, Roma, edito per la Fondazione Giacomo Matteotti

•Simone Visciola – L’alternativa impossibile. L’idea socialdemocratica di Antonio Cariglia tra Italia ed Europa negli anni della “prima” Repubblica – Marsilio editore

“Opere letterarie e teatrali”

•Alessandro Blasioli – L’avvocato di Matteotti

“Tesi di laurea”

•Marco Cannone – Le libertà costituzionali nel pensiero di Paolo Barile

La cerimonia di premiazione si è tenuta il giorno 22 ottobre 2021

presso la Sala Verde di Palazzo Chigi.

LA REGISTRAZIONE DELL’EVENTO